Ma la montagna, silente e severo guardiano della nostra storia, vero e proprio tesoro a cielo aperto, fedele e discreto custode di un patrimonio culturale d’incommensurabile valore, mi avrebbe riservato ben altre entusiasmanti sorprese.
Nella consapevolezza di vivere in un’epoca, quella dell’ultimo ventennio, caratterizzata da una frenetica e spasmodica ricerca del “materiale”; da un’irrefrenabile e affannosa corsa contro il tempo; da un inarrestabile quanto inevitabile inquinamento dello stile di vita (improntato, com’è, ad un esasperato consumismo); da un’alienata e mistificata realtà con cui però siamo costretti a confrontarci nonostante, fin troppo spesso, non ci identifica: per me era quanto mai necessario e terapeutico recuperare quell’istintivo e connaturato bisogno di spiritualità, se volevo conservare la serenità indispensabile per andare avanti.
Ed ecco che la montagna, madre amorevole e prodiga, quasi a interpretare questo intimo e sincero desiderio, aprirsi un po’ alla volta per farsi e farmi scoprire quanto di prezioso viene gelosamente custodito e riservato alla fruizione di pochi eletti, non già dei curiosi dell’ultima ora ma di coloro che lo sanno veramente apprezzare. Come non emozionarsi, infatti, alla visita di una martoriata trincea, di un’ardita galleria o di una imponente fortezza, solenni testimonianze dell’ingegneria militare e del nostro recente, cruento passato (Sentieri della Memoria); oppure, alla scoperta di un antico monastero o di un recondito eremo rupestre, luoghi intrisi d’una palpabile quanto anacronistica sacralità, spesso arricchiti da affreschi ed opere d’arte di inusitata bellezza (Sentieri della Fede).
I primi si trovano per lo più nelle regioni alpine di Lombardia, Trentino, Veneto e Friuli (trincee, gallerie e fortezze della Grande Guerra) o di Piemonte e Liguria (fortilizi ottocenteschi del Regno d’Italia) e, compatibilmente con le condizioni climatiche, sono visitabili pressoché tutto l’anno.
I secondi, invece, percorrono un po’ tutta la penisola e, fatti salvi quelli riguardanti gli eremi più noti (i francescani di Toscana, Umbria e Lazio; i benedettini di Toscana, Marche, Lazio, Umbria; i celestini d’Abruzzo), in ogni regione più o meno montuosa ci sono monasteri ed abbazie, superbi capolavori dell’architettura sacra gotica o tardo-romanica, in larga parte ben conservati e degni d’essere visitati.
Insomma quello che ho appena illustrato non è qualcosa di fine a sé stesso ma un trekking in grado di ritemprare non solo il corpo e la mente ma anche l’anima: come dire, un totale e armonioso arricchimento.
In pratica HEARTREK – l’acronimo di anima/heart + trekking con cui m’è sembrato appropriato denominarlo – si rivolge a quanti, neofiti o provetti, desiderano vivere un’esperienza davvero singolare con il supporto del mio accorto ma discreto accompagnamento. Ovviamente si tratta di di escursioni, nella stagione invernale principalmente domenicali, per gruppi sobriamente assortiti (famiglie con prole, coppie o singoli): in altre parole, tanto da elementi già affiatati, che si conoscono bene quanto da altri che invece vogliono incontrare e conoscere nuovi amici con cui condividere l’impegno ed il piacere di una come di tante altre escursioni.
Odisseo